14-16 Agosto, Nara e i templi.
La leggenda racconta che una delle incarnazioni di Buddha
(ce ne sono un bel po’ nel pantheon buddista) sia apparso nella zona di Nara a
galoppo di un grosso cervo bianco. Discendenti da tale cervo tutti i cervi che
si aggirano tra i templi di quella zona sono protetti e venerati. Discendenti
da quel grosso cervo, tutti cervi della zona sono grassi e pesanti.
La folla di turisti circondata da pagode alte, altari shjinto
con i gong vibranti, con statue di Budda tutte differenti ma sempre uguali,
si mescola con i cervi. I cervi circondati da alberi robusti, ombre che si
distendono sul caldo, con mani che si allungano per dare biscotti, carezze
sempre uguali e differenti si mescolano con la folla di turisti.
Io opto per un servizio di guida gratuito
offerto dall’ufficio del turismo.
Mi accoglie ad un banchetto piccolo e pieghevole una
vecchietta sulla settantina. Sulla targhetta : 'guida gratuita in inglese'.
Mi presento, lei risponde. Non capisco. Parla inglese, un inglese con troppe parole giapponesi. Alla fine traduco: devo aspettare nel caso arrivino altri turisti.
Mi presento, lei risponde. Non capisco. Parla inglese, un inglese con troppe parole giapponesi. Alla fine traduco: devo aspettare nel caso arrivino altri turisti.
Passano 15 minuti, lei mi chiama. Mi dice che c’è un
altro turista. 5 minuti e partiamo.
Iniziamo il tour.
L’altro turista non è arrivato. L’altro turista sono io.
L’altro turista non è arrivato. L’altro turista sono io.
Ci presentiamo. Lei si chiama Ayako. Le dico che sono
italiano.
Lei
risponde divertita:
‘Hora, Hora’
Passiamo per il centro di Nara. Le dico un po’ quello che
faccio.
I suoi ‘hora, hora’ non si risparmiano. Mi dice che è stata in Norvegia. E le è piaciuto molto.
Vedo delle lapide o statue di Budda che sembrano avere un
bavaglino rosso attorno al collo. Mi spiega che l’immagine è di Jizo, un Budda
protettore dei bambini. Nel passato i bambini orfani morti per strada venivano
interrati così. Le chiedo:
‘Invece per i bimbi che muoiono in famiglia? Anche loro
vengono interrati con una lapide simile o si usa un’immagine diversa?
Lei pensa un po’.
‘ Sì, sì, sì’ Risponde. ‘ Il 16 le anime di tutti i
bambini ritornano per un breve periodo sulla terra.’
Mi mostra una ciotola che si trova davanti ad ogni
lapide. Vi è dentro dell’acqua.
‘È per i bambini quando ritornano.’
Poi mi parla del’ O-bon', la festa dei morti in cui tra il 13-16 Agosto tutte le anime dei defunti
ritornano sulla terra per un breve periodo. E di come tutte le famiglie
preparino banchetti e grigliate abbondanti, bagnate da sake di vario tipo, per non lasciare i morti a digiuno. Da come lo
racconta sembra che lei e la sua famiglia non si siano risparmiati
nell’abbuffata.
Primo tempio: Kofuku-ji.
Ci avviciniamo a un’altra versione di Budda; 'Pignola', una
statua fatta di legno, levigata in alcune punti, circondata da una grata.
Corrispondenti ai due lati delle spalle ci sono due aperture. Lei infila un
braccio nell’apertura di sinistra e tocca il ginocchio della statua.
‘Così se hai male qui a ginocchio, se tocchi Pignola, ti
guarisce. Se sei studente e avere più memoria tocchi testa e hai memoria.
Capito?’
Io annuisco. E penso, ma se uno è impotente, che fa?
Tocca il pacco del Budda? Invece chiedo.
‘ Sì, ma questo non è l’incarnazione del Budda che è
stato principe, e che ha abbandonato tutto ?’
‘No, quello altro. Quello ha trovato verità,
l’illuminazione e non come Pignola che ha quasi l’illuminazione. Lui è qui
per aiutare noi.
‘ Interessante, avete diverse immagini di Budda.’ Dico. ‘Ma
allora questo Budda è il più importante rispetto agli altri, o tutte le
versioni sono allo stesso livello?
Ayako ci pensa di nuovo su.
‘Sì, sì, sì.’ E incomincia a raccontarmi di come per Budda
sono importanti tre sensi: l’olfatto, l’udito, la vista.
Questo è il motivo per cui c’è sempre profumo d’incenso
nei templi buddisti (olfatto), che vi è un gong che va fatto vibrare
leggermente (udito) ed anche che ci sono tante lampade o finestre per far
entrare luce (vista).
Secondo tempio, Kasuga Taisha.
Vi si accede prendendo delle scale. Tutta attorno vi sono
più di un migliaio di lanterne che accompagnano fino al tempio, che in verità
sono un insieme di altari della religione Shinto. Qui Ayako si accinge con
coraggio a spiegarmi la differenza tra Shintoismo e Buddismo, di come per i
Giapponesi non ci sia differenza e di come durante il periodo dell’espansione
nipponica lo shintiosmo era la religione nazionale, mentre tutto quello che era
buddista cadeva a pezzi. E io non ci capisco quasi niente. Intuisco che lo
Shinoismo è una sorta di animismo. Gli dei sono montagne, vallate, alberi,
cascate, pozze d’acqua, fanghiglia, qualsiasi elemento della natura. Shinto significa
‘direzione o avvicinamento agli dei’.
Ayako vedendo la perplessità sul mio volto passa dalle
parole ai fatti. Mi fa partecipe di un rito di fronte agli dei della neve o del
freddo, o qualcosa di simile. Lei dice del frigorifero, ma non sono sicuro di
aver capito.
Prima mi racconta la storia che nel passato quando ancora
c’era abbondante neve in inverno a Nara, la gente, per conservarla e darla in
offerta a tali dei in estate, la sotterrava nel terreno. In cambio avrebbero
potuto esprimere un desiderio.
Io compio diligentemente le prime 4 azioni poi al momento
del desiderio, mentre lo formulo, Ayako mi mette fretta, il ghiaccio si sta
già sciogliendo, mi fa fare l’inchino, non sbatto le mani e iniziamo a mangiare
la granita primitiva, senza che io abbia espresso il mio desiderio. Io rimango perplesso
della mia vicinanza agli dei ma lei si ‘slurpa’ tutta contenta in un minuto e
mezzo ghiaccio e sciroppo. ‘Slup’ è onomatopeia tipica dei giapponesi quando
si mangiano i noodle o bevono delle zuppe.
Terzo tempio, Todaiji.
Entrati nella tempio del più grande Budda di bronzo del
Giappone, alto 16 metri, 3 anni per fondere tutto quel metallo, una immagine
imponente e maestosa. Parliamo del Budda Dainichi,
il budda cosmico che con la sua luce copre dal centro dell’universo tutto
lo spazio immaginabile. Di Kanon, l’incarnazione del Budda dalle mille braccia, che è sulla
terra per aiutare i mortali a raggiungere il nirvana. Poi dal nulla Ayako mi
chiede dei fiordi.
Le spiego cosa sono i fiordi.
‘Hora, hora’. Risponde.
‘E quelle persone brutte? Che cosa sono?’
‘Cosa?’
‘Sì, in Norvegia. Ci sono sempre dove vai. In tutti i negozi.
‘Ah, ma tu ti riferisci ai Troll.
‘Hora, hora’ Risponde.
Inizio allora a spiegarle cosa sono i Troll, e la loro posizione nel pantheon
della religione vichinga.
‘Ah’. Risponde sorpresa.
Ed io davanti al Budda più importante del Giappone inizio
a raccontarle alcune leggende sui troll.
Lei non continua più a contenere i suoi hora, hora, che
fioccano eccitati senza sosta.
Concluse le leggende, ci avviamo per organizzare un pic nic, ma passiamo davanti ad un’altra statua di Pingola. Ayako non sifa mancare il tocco al ginocchio.
Onestamente il suo ginocchio era mezzo che andato, pero ho fatto fatica a starle dietro.
Concluse le leggende, ci avviamo per organizzare un pic nic, ma passiamo davanti ad un’altra statua di Pingola. Ayako non sifa mancare il tocco al ginocchio.
Onestamente il suo ginocchio era mezzo che andato, pero ho fatto fatica a starle dietro.
Concludiamo il nostro tour mangiando sushi su una piattaforma
in mezzo al lago. Veramente romantico. Solo che Ayako aveva in mente un'latra cosa.
Inizia a raccontarmi un po’della sua famiglia, dei suoi viaggi, del matrimonio di sua figlia a Kasuga Taisha. Della processione
per arrivare all’altare, del sake bevuto e ovviamente offerto non solo agli
ospiti e al prete ma anche agli dei. Io ascolto e provo a
ringraziarla dandole una mancia per il tour reso. Così spero di terminare il
tour. Lei indignata rifiuta. Era un tour gratuito. Ed allora sto lì ad ascoltandola ancora per quasi un’altra oretta.








Avrei voluto conoscere Ayako :-) Aspetto sempre la storia del panda rosa :-)
ReplyDeleteGrande Leo ;) Che belle storie e che bei posti!! Olly aspetta con ansia la storia del panda rosa!
ReplyDeleteHora hora :)
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